Le Soprintendenze non sono mai state sotto i riflettori come negli ultimi tempi, accusate di tutto: mandare in rovina aree facilmente riqualificabili, rifiutare per partito preso gli investimenti privati, frenare lo sviluppo turistico, e quindi economico, della nazione. Si aggiunga, da oggi, la nuova imputazione, che proviene da Legambiente riguardo ai pareri espressi in materia di installazione di impianti eolici: le Soprintendenze agiscono secondo un “pregiudizio estetico”. Ecco svelato l’arcano: le Soprintendenze agiscono per la difesa dell’ambiente, per la salvaguardia della bellezza del paesaggio italiano. E perché mai questo dovrebbe stupire o addirittura indignare? Ciò che veramente stupisce è che esternazioni di questo tipo provengano da chi, l’ambiente, ce l’ha addirittura nel nome.
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